L.C. Valli Faentine
Il Lions Club Faenza Valli Faentine, il cui ambito territoriale comprende i comuni di Brisighella, Faenza, Marradi, Modigliana e Tredozio, è nato il 12 aprile 1989 per iniziativa del Lion Gianluca Medri, all’epoca segretario del Lions Club Faenza (poi Faenza Host), ed ha ricevuto la Charter il 14 giugno 1989, nella sua sede di Brisighella, consegnata dal Governatore Antonio Maggioli al primo Presidente Velda Raccagni. L’attività di servizio del Club è stata multiforme, articolandosi prevalentemente nei tre ambiti della solidarietà lionistica (aiuto ai deboli, soccorso ai bisognosi, simpatia ai sofferenti), della tutela della salute, del rapporto con l’ambito territoriale di pertinenza, sempre coinvolgendo la popolazione e le Amministrazioni locali. In particolare, oltre alla partecipazione a vari Services internazionali, nazionali e distrettuali, il Club ha avviato numerosi Services locali come la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Lamone a San Cassiano di Brisighella, il potenziamento della linea ferroviaria Faenza – Firenze, lo studio sul rischio di frane nelle Valli Faentine, il recupero del teatro Pedrini di Brisighella e della Rocca dei Conti Guidi di Modigliana, il restauro della pala di Niccolò Paganelli sulla “Flagellazione” nella Chiesa Parrocchiale di Zattaglia, interventi per il miglioramento della situazione sanitaria locale e in Africa, fornitura di attrezzature professionali alle realtà sanitarie locali (televisori, personal computers, macchine fotografiche digitali, statimetri, saturimetri) e alla Protezione Civile (apparati radio).
ELENCO DEI PRESIDENTI
1989-1990 Velda RACCAGNI
1990-1991 Velda RACCAGNI
1991-1992 Claudio GIORGI
1992-1993 Milena MAZZOLANI
1993-1994 Sante FABBRI
1994-1995 Maria Grazia CAMELLI
1995-1996 Alessandro COCCHI
1996-1997 Lorenzo BOMBARDINI
1997-1998 Piero Giorgio VALGIMIGLI
1998-1999 Rosa TAMBURINI
1999-2000 Francesco DE PASQUALE
2000-2001 Pier Franco BOSCHI
2001-2002 Paolo DE MARCO
2002-2003 Lorenzo GULMANELLI
2003-2004 Gianluca MEDRI
2004-2005 Franco SPADA
2005-2006 Stefania ZANNONI
2006-2007 Mario ZOFFOLI
2007-2008 Mario LORE’
2008-2009 Valeria RIGHINI
2009-2010 Daniele DONIGAGLIA
2010-2011 Carla BANDINI
2011-2012 Andrea TABANELLI
2012-2013 Maria Grazia CAMELLI
2013-2014 Omar Mohamud GIAMA
2014-2015 Maurizio PONTI
2015-2016 Gianluigi VIGNOLI
Presentazione del Club Faenza Valli Faentine al Governatore dr. Michele Biancofiore scritta da Ada Treré Ciani:
Carissimo Governatore, care Autorità lionistiche, miei cari amici, ho l’incarico questa sera di presentare i cinque Comuni che compongono il nostro Club: Faenza, Brisighella, Marradi, Modigliana, Marradi e Tredozio. Cinque Comuni legati insieme da innumerevoli vincoli di linguaggio, di storia, tradizioni, economia, paesaggio… Per ognuna delle cittadine, per non parlare della sola Faenza, ci vorrebbero intere serate, non la rapida e del tutto inadeguata carrellata che sto per fare.
Faenza, dal cui Club è nato il nostro, è il punto d’incontro delle Valli Faentine. A Faenza il terreno comincia a farsi ondulato e ad alzarsi man mano in colline che formano le vallate del lamone, del Marzeno, del Tramazzo. Proprio oltre Faenza, capitale della ceramica, patria di ceramisti famosi, di scienziati e storici insigni, si apre la parte collinosa della Valle del Lamone, dolce e ubertosa, lungo la quale sorgono le laboriose, turistiche cittadine di Brisighella e Marradi. Ancora da Faenza ci si inoltra nella Valle del Marzeno che porta a Modigliana e si prosegue in quella del Tramazzo che porta a Tredozio.
Brisighella, la cui configurazione ha ispirato e ispira pittori – tra i quali è sufficiente citare il famoso litografo Giuseppe Ugonia – e decoratori della ceramica e scrittori e poeti, e il cui spirito ha dato alla Chiesa ben sette cardinali, è nato il nostro Club inaugurato dal brisighellese cardinale Achille Silvestrini.
Da Brisighella si continua a percorrere la statale e si risale la dolce, ampia valle coi suoi piccoli borghi, i pendii argentati di ulivi e punteggiati di vigneti che lasciano il posto, man mano che si procede, al grigiore delle macchie fino a un mese fa ancora spoglie, interrotte da sempreverdi isolati o raggruppati sui fianchi delle colline che si sono alzate e avvicinate fra loro restringendo la valle.
Culminante nei ruderi di Castellonchio, posati in cima ad un aspro colle, Marradi accoglie con grazia il forestiero cerca aria fine, serenità e ospitalità cordiale. “Porta fra la Romagna e la Toscana” così qualcuno l’ha definita, vanta illustri personaggi sui quali campeggia per la sua vita singolare e vagabonda, per i suoi famosi Canti Orfici, il poeta Dino Campana del cui ricordo il popolo marradese è fiero e al cui nome ha legato un centro di studi e un concorso nazionale di poesia.
Tornati a Faenza ci inoltriamo ora nella Valle del Marzeno ricca e ben coltivata. Piantagioni di actinidia dagli alberelli fasciati alla base come neonati, dalle molte braccia lunghe, sottili e intrecciate a formare pergolati, grandi vigneti e frutteti allineati, composti: ieratiche simmetriche braccia che si toccano, si confondono…. E poi Modigliana in grembo alle colline, sorvegliata dalla torraccia dei conti Guidi. Un nido alacre e sereno fra i torrenti Acereta, Ibola e Tramazzo che più a valle confluiscono nel Marzeno. Case- torri medioevali, bei palazzi come il Palazzo Borghi dove, come afferma la tradizione, sarebbe avvenuto il famoso scambio di neonati: la bimba data alla luce dalla moglie di Filippo d’Orleans, erede al trono di Francia, col maschietto del carceriere del luogo. Fra gli uomini illustri del passato modiglianese il più sentito e popolare è il prete garibaldino don Giovanni Verità che, come si legge nella “Camicia Rossa” dell’agosto del 1935 era “animatore di movimenti rivoluzionari tra Toscana e Romagna e protettore disinteressato di tutti i profughi politici”. Così protesse e salvò Garibaldi in fuga versa la Toscana. Come non ricordare poi il grande macchiaiolo Silvestro Lega che riconduce la valle a quella del Lamone poiché la sua famiglia paterna abitava a Bagnara nel territorio di Brisighella? Da Bagnara il padre del pittore partì per sposare una modiglianese che gli diede molti figli fra i quali Silvestro nel 1826.
Un altro brisighellese di Fognano, Lorenzo Visani, fondò col modiglianese Bernardo Piazza il convento dei Cappuccini ora sede della chiarissima Accademia degli Incamminati.
Proseguiamo per Tredozio lungo la valle che si fa stretta e remota. Casette coloniche spruzzano qua e là i cocuzzoli. Acacie e quercioli, alberi gonfi di molli viluppi di edera, qualche aspro declivio violato da giovani, ardite coltivazioni sotto macchie di boschi e ripidi strapiombi. Di origine antichissima Tredozio vanta reperti archeologici che vanno dall’età del bronzo agli Etruschi ai Galli Boi ai Romani… Conobbe Ostrogoti, Bizantini e Longobardi. Appartenne per quattro secoli ai Conti Guidi. Nel 1923, assieme ad alcuni altri territori della Romagna toscana, fu annesso alla provincia di Forlì. Mi piace ricordare dell’operosa borgata la figura di Rosa Teresa Brenti fondatrice, nel 1790, del grande Monastero Emiliani di Fognano nella Valle del Lamone. Ricordo di Tredozio il Palazzo Fantini col suo leggiadro cortile dove si tengono concerti d’estate, col suo romantico giardino pensile ricco di alberi centenari e il suo museo del lavoro contadino.
In tutto il territorio del Club si parla o si conosce il dialetto romagnolo. Dappertutto si è aperti al progresso con fabbriche e laboratori più o meno tipici e importanti, dappertutto vive e prospera un artigianato dalle molte sfaccettature: dagli stivali per l’equitazione e le scarpe di Tredozio alle botteghe dei ceramisti faentini e brisighellesi, dai ricami leggeri ai mirabili ferri battuti, alle sculture in legno……. Ogni cittadina ha il suo vivace mercato settimanale, motivo d’incontro, di affari e di colore. All’Ospedale, alle Cliniche, alle Scuole Superiori di Faenza fanno riferimento tutte le Valli Faentine mentre i Faentini, insieme ai romagnoli della Bassa, affollano le strade delle nostre valli alla volta di feste e sagre d’ogni genere alle quali ogni paese si dedica con grande impegno. Il Palio, le Feste Medioevali, feste per il concittadino lontano, sagre del cinghiale e degli uccelli, della polenta, delle olive, del tartufo, dei funghi…. e tante altre per dare un nome e una ragione e un’attrattiva al richiamo del turismo.